martedì 11 marzo 2008

Ci piace ricordarlo così...



Il primo post lo voglio dedicare al crepuscolo del genio del posizionamento strategico, quel paffuto democristiano che per tutta la seconda Repubblica è riuscito a far fruttare il suo 1% di base elettorale per piazzare candidati, negoziare poltrone fino all'apoteosi raggiunta nel 2006 grazie all'acume tattico del centrosinistra (a memoria credo che solo Tronchetti Provera è riuscito a fare meglio controllando Telecom con lo 0,8% di azioni).
Ormai non c'è pace per il povero ex Ministro della Giustizia che fino a qualche settimana fa calcava i palcoscenici di una delle più importanti trasmissioni televisive tra una torta in faccia e una tetta rifatta. Anche il suo vice, Antonio Satta, uno tra i pochi dirigenti non ricandidati dal centrodestra, lo ha scaricato neanche un'ora fa:
"Decine di migliaia di iscritti, migliaia di amministratori locali, un'esperienza costruita da molti in più di dieci anni di vita politica, sono stati distrutti da Mastella, nel tentativo perseguito fino all'estremo di far eleggere lui o qualcuno della sua famiglia. Mastella, nella tipica condizione di chi si è barricato dentro il bunker, invece di compiere il famoso passo indietro, che, prendendo atto della sua impresentabilità politica, avrebbe salvato il partito, avvierà la classica operazione di epurazione dall'Udeur di quanti, cioè tutti, non la pensano come lui, sperando, in tal modo, di poter gestire in proprio, fra l'altro, il finanziamento pubblicogarantito fino al 2011, i soldi della Cooperativa Il Campanile e la rispettiva sede, peraltro, già intestata ai propri figli". Delle sorti dell'Udeur mi interessa poco. Credo però che con queste elezioni si sia scritta la parola fine su quella triste pagina della politica italiana rappresentata da Mastella...

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